La Foresta di Sherwood in pericolo

È l'area boschiva più popolare d'Inghilterra e non solo, ormai ridotta a poche centinaia di ettari al cui interno è custodita una quercia vecchia di mille anni, pesante ventitré tonnellate, con una circonferenza di dieci metri e una storia senza eguali: fra i suoi rami, secondo il folklore popolare, si nascondevano Robin Hood e i gli allegri compari al ritorno dalle loro scorribande. E se qualcuno può dubitare dell'esistenza dell'arciere, la presenza della quercia che gli dava rifugio è così nota che due anni fa è stata nominata in un sondaggio "l'albero più amato d'Inghilterra".
     Ma adesso questo tronco secolare è in pericolo e non c'entra lo sceriffo di Nottingham: il ruolo del "cattivo" spetta ad una multinazionale della chimica che ha ottenuto il permesso di cercare gas nella foresta di Sherwood. Per la precisione, sotto la foresta, trivellando il terreno in profondità per tirarne fuori energia con il controverso metodo del "fracking", la cosiddetta fratturazione idraulica. Le sonde con cui la compagnia vuole penetrare la famosa boscaglia rischiano di danneggiare la flora e la fauna locale, inclusa la "Major Oak", come è soprannominata la storica quercia del bandito gentiluomo che "rubava ai ricchi per dare ai poveri", secondo la leggenda e gli innumerevoli libri, film e cartoni animati che ne sono stati tratti.
      La minaccia (le trivellazioni test per verificare l'esistenza del gas passeranno a cento metri dalla Major Oak) suscita le proteste di varie associazioni ambientaliste, che promettono di opporsi alle trivellazioni, se necessario "copiando i metodi di Robin Hood per difendere la foresta di Sherwood". Probabilmente non rivedremo uomini in calzamaglia con arco e frecce arrampicati sulla cima degli alberi, ma forme di resistenza popolare al progetto, stile mordi-e-fuggi, potrebbero complicare i piani del gigante energetico.
    In effetti il "fracking" in Gran Bretagna non è ancora cominciato, ma diverse società del settore hanno ottenuto dal governo di Londra le licenze per andare alla ricerca di "shale gas", il gas da argille estratto da giacimenti non convenzionali, intrappolato nella porosità della roccia sotterranea. Una tecnologia che, come altrove, anche qui scatena forti polemiche: i test esplorativi condotti vicino a Blackpool nel 2011 sono considerati la causa di due successive scosse sismiche nella regione. Ciononostante operazioni analoghe sono in procinto di iniziare in mezza dozzina di pozzi tra lo Yorkshire e il Lancashire, dove gruppi di dimostranti hanno già eretto tende di protesta. Ancora nessuna decisione finale è stata presa, ma potenzialmente il Regno Unito ha un'enorme riserva di gas sotto i piedi da poter sfruttare.
Da una parte il fabbisogno energetico sempre crescente, dall'altra inquinamento e impoverimento delle risorse, dove penderà l'ago della bilancia?
     Robin Hood, naturalmente, non era un santo, ma è egualmente diventato una sorta di divinità popolare per il mondo anglosassone, e non solo per quello, ergendosi a simbolo universale di giustizia. È possibile che un personaggio del genere, forse chiamato proprio così, imperversasse nella foresta di Sherwood o altrove nell'Inghilterra del tardo Medio Evo. Una ballata del 1420 descrive le imprese di un "Robyne Hude" che intorno all'anno 1283 tendeva imboscate ai possidenti locali a capo di una banda comprendente un certo "Lytil Jhon".
Da lì è venuto tutto il resto, compreso l'indimenticabile cartone di Walt Disney. "Robin Hood e Little John van per la foresta", cantano i bambini di ogni Paese: nemmeno loro sarebbero contenti, scoprendo che la grande quercia dove andavano a riposare gli allegri compari potrebbe venire stritolata dalle trivelle in cerca di gas.

Image: 
Robin Hood e gli allegri compari sotto la quercia nella foresta di Sherwood - Arcieri di Yr Bologna
Date: 
Mercoledì, 4 Gennaio, 2017

Caccia con l'arco

Stefano Benini  

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